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Category: Fotovoltaico

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lightbulb graphic with solar panel

Bonus Fotovoltaico 2025: novità e scadenze per le abitazioni

L’installazione di un impianto fotovoltaico come soluzione di energia rinnovabile sta prendendo sempre più piede in Italia, grazie anche all’introduzione di agevolazioni molto convenienti.

Nel corso di questi ultimi anni, infatti, numerosi sono stati gli interventi legislativi volti a introdurre nuovi aiuti economici per fronteggiare tra le altre cose la crisi economica, adottando anche nuove misure per il rilancio del mercato immobiliare italiano oltre che ad incentivare il passaggio all’energia green e sostenibile.

L’intervento più famoso tra tutti è il cosiddetto Superbonus, l’agevolazione fiscale disciplinata dall’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020 (decreto Rilancio), che consiste in una detrazione del 110% delle spese sostenute a partire dal 1 luglio 2020 per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici. Il Superbonus ha visto una riduzione notevole del suo ambito applicativo e la sua applicazione è ora limitata a determinati soggetti (i condomini, i mini-condomini, le Onlus, le AdV, le ApS), con aliquota ridotta (si è passati nel corso degli anni dal 110%, al 90%, al 70% e per il 2025 al 65%).

Oltre al Superbonus, nel 2025 l’installazione di nuovi pannelli fotovoltaici rientra nel più ampio Bonus Casa e comprende interventi relativi alla realizzazione di opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici con
particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia.

In questo articolo, tutti i bonus 2025 introdotti dal governo per incentivare l’efficientamento energetico degli edifici.

Fonti:

https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/superbonus-110%25

Consiglio Nazionale Del Notariato, Immobili e Bonus Fiscali 2025, Guida pratica su immobili e detrazioni fiscali.

2025: potrebbe essere l’ultima occasione per ridurre significativamente i costi energetici

Con il calo degli incentivi previsto nei prossimi anni, il 2025 potrebbe essere l’anno decisivo per approfittare delle detrazioni fiscali al 50% per l’installazione di impianti fotovoltaici.

Il bonus fotovoltaico consente una detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute per l’installazione di impianti fotovoltaici. Questo incentivo è valido fino al 31 dicembre 2025, ed è distribuito su dieci anni. La detrazione si applica su una spesa massima di 96.000 euro per impianti fotovoltaici fino a 20 kW.

Per chi desidera approfittare del massimo beneficio fiscale, il 2025 è l’anno ideale per procedere con l’installazione: dal 1° gennaio 2026, infatti, la detrazione passerà al 36%, e nel periodo 2028-2033 scenderà ulteriormente al 30%. Solo a partire dal 2034 la detrazione tornerà al 36%.

Bonus fotovoltaico per seconde case e imprese

Dal 2025, la detrazione per le seconde case sarà ridotta al 36%, con un limite di spesa di 48.000 euro.

Le imprese, invece, possono beneficiare di agevolazioni specifiche, tra cui il credito d’imposta del 50% per l’installazione di impianti fotovoltaici, che le aiuta a ridurre i costi operativi e promuovere la sostenibilità.

Altri Bonus validi nel 2025

Nell’anno in corso, oltre al bonus fotovoltaico 50%, c’è la possibilità di accedere anche a:

  • Ritiro Dedicato / Scambio sul Posto: offre la possibilità di vendere l’eccesso di energia non autoconsumata al GSE, con una compensazione specifica per ogni kWh immesso in rete. Questa opzione rimane valida finché l’impianto fotovoltaico è in funzione, assicurando un guadagno costante dal surplus energetico.
  • IVA agevolata al 10%: per l’installazione di impianti fotovoltaici, l’aliquota IVA è ridotta al 10% per le abitazioni esistenti e al 4% per le prime case. Questa agevolazione si applica a tutti i componenti dell’impianto e le fasi di progettazione, inclusi pannelli, inverter, batterie di accumulo e servizi correlati.
  • Comunità Energetiche Rinnovabili (CER): a tal proposito ti invitiamo a leggere il nostro articolo blog qui, che parla approfonditamente delle CER.
    In questa sede ci limitiamo a dire che l’agevolazione permette ai privati con un impianto fotovoltaico di risparmiare sull’energia autoconsumata e guadagnare cedendo il surplus, con una detrazione fiscale del 50% e incentivi fino a 130 €/MWh.

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Iniziamo con un’analisi tecnico-economica gratuita delle tue esigenze e dell’impianto attuale, seguita da una valutazione approfondita dei costi e dei benefici: il nostro obiettivo è garantire una soluzione su misura che massimizzi le prestazioni del tuo impianto.

Inoltre, ci occupiamo di tutte le pratiche burocratiche, dalla presentazione della documentazione necessaria per ottenere i bonus fino alla gestione delle comunicazioni per l’Agenzia delle Entrate

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Revamping dell’impianto fotovoltaico: cos’è? Quando si fa? Come funziona?

Con il termine revamping fotovoltaico si intende il rinnovamento o ammodernamento di un impianto fotovoltaico già esistente, al fine di ripristinarne la piena efficacia e l’efficienza energetica.

Questa pratica comprende una serie di interventi tecnici e tecnologici che possono riguardare sia i componenti hardware, come i pannelli solari e gli inverter, sia i software di monitoraggio e controllo dell’impianto.

Tra le principali attività di revamping fotovoltaico vi sono la sostituzione dei pannelli solari danneggiati o obsoleti, l’ottimizzazione dell’orientamento e dell’inclinazione dei pannelli per massimizzare l’assorbimento della luce solare, l’upgrade degli inverter per migliorare l’efficienza nella conversione dell’energia e l’implementazione di sistemi di monitoraggio avanzati per una gestione più efficace dell’impianto.

Mediante una corretta implementazione del revamping fotovoltaico, i privati e le aziende possono garantire una produzione energetica affidabile, efficiente e sostenibile, mantenendo alte performance di competitività e sostenibilità nel panorama dell’energia solare.

Sintetizzando, l’obiettivo principale del revamping è quello di prolungare la vita utile dell’impianto e aumentarne l’efficienza energetica, massimizzando così il ritorno sull’investimento.

Lato finanziario: benefici economici del revamping

Si tratta di un investimento vantaggioso? Assolutamente sì:  migliorando l’efficienza dell’impianto, si aumenta la quantità di energia prodotta e si ottiene il risparmio sui costi energetici che è certamente il vantaggio principale, perché la maggior parte dell’energia prodotta viene utilizzata direttamente all’interno della casa/azienda, garantendo un notevole risparmio economico sulla bolletta elettrica.
Nel lungo termine, il costo dell’investimento dell’impianto viene ammortizzato e si può ottenere una maggiore autonomia economica.
Infatti, gli impianti fotovoltaici domestici/industriali sono un investimento a lungo termine, perché una volta che l’impianto è stato pagato, si può godere dell’energia prodotta senza alcun costo.

Non bisogna inoltre dimenticare che un impianto fotovoltaico consente di diventare indipendenti dalla rete elettrica nazionale. Essere indipendenti dal mercato dell’energia elettrica significa non subire le variazioni dei prezzi e non essere soggetti a interruzioni di servizio in caso di blackout o altri problemi del sistema energetico.
Quindi: autosufficienza energetica anche in caso di interruzioni della fornitura di energia.

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Energy saving concept with solar panels and a piggy bank with fifty euro

Impianto fotovoltaico: un investimento nel presente e per le generazioni future

Il Piano 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, lo strumento con il quale ogni Stato europeo stabilisce i propri contributi agli obiettivi al 2030 sull’efficienza energetica e sulle fonti rinnovabili (decarbonizzazione, efficienza e sicurezza energetica etc.) stabilisce che per raggiungere gli obiettivi climatici fissati è necessario triplicare le rinnovabili (per maggiori info consultare https://energiaclima2030.mise.gov.it/index.php/il-piano/obiettivi).

Per un’azienda e per un privato, investire oggi nel fotovoltaico significa scommettere sul futuro, innanzitutto perché è una delle tecnologie più convenienti e affidabili che le aziende hanno a disposizione per generare energia pulita ed efficiente on site.
Il tutto a fronte anche degli incentivi introdotti dallo Stato e dall’Unione Europea.

Tuttavia, sono molte le domande e i dubbi legati all’installazione di un impianto fotovoltaico, soprattutto riguardanti la parte economica: il costo e l’ammortamento negli anni dell’investimento.
In quest’articolo analizzeremo l’investimento da vicino, rispondendo ai quesiti più gettonati in ambito economico.

Lato finanziario: investire nel fotovoltaico è conveniente?

Assolutamente sì: il risparmio sui costi energetici è certamente il vantaggio principale, perché la maggior parte dell’energia prodotta viene utilizzata direttamente all’interno della casa/azienda, garantendo un notevole risparmio economico sulla bolletta elettrica.
Nel lungo termine, il costo dell’investimento dell’impianto viene ammortizzato e si può ottenere una maggiore autonomia economica.
Infatti, gli impianti fotovoltaici domestici/industriali sono un investimento a lungo termine, perché una volta che l’impianto è stato pagato, si può godere dell’energia prodotta senza alcun costo.

Non bisogna inoltre dimenticare che un impianto fotovoltaico consente di diventare indipendenti dalla rete elettrica nazionale. Essere indipendenti dal mercato dell’energia elettrica significa non subire le variazioni dei prezzi e non essere soggetti a interruzioni di servizio in caso di blackout o altri problemi del sistema energetico.
Quindi: autosufficienza energetica anche in caso di interruzioni della fornitura di energia.

Qual è il risparmio che posso ottenere installando un impianto fotovoltaico?

In realtà è difficile calcolare il vantaggio economico di un impianto fotovoltaico: bisogna considerare numerosi fattori e l’analisi andrebbe effettuata per ogni specifico progetto.

Sicuramente, bisogna considerare l’ammortamento dell’investimento: l’installazione di un impianto fotovoltaico richiede un investimento iniziale che si ammortizza nel tempo, di solito nel giro di pochi anni. Tutto dipende, chiaramente, dalla potenza dell’impianto installato e dai consumi. Dopo essere riusciti a rientrare nell’investimento, aumenta anche il risparmio.

Inoltre, fattore importante, è la differenza tra un impianto con accumulo (con batteria) ed un impianto senza accumulo. Se si aggiunge un sistema di accumulo al proprio impianto fotovoltaico, sarà possibile anche immagazzinare parte dell’energia che viene prodotta ma non consumata immediatamente.

In questo modo è possibile aumentare la propria percentuale di autoconsumo, (si sfrutta in maniera più efficiente l’energia prodotta dai pannelli) ed è un beneficio tangibile in quanto è finanziariamente più vantaggioso utilizzare direttamente l’elettricità generata dal fotovoltaico per i propri consumi anziché versarla alla rete.

Per rendere il discorso più semplice, di seguito un esempio numeri alla mano.

Esempio pratico: risparmio con il fotovoltaico con accumulo*

* stime approssimative: i consumi energetici possono variare in base alle abitudini di consumo e anche alle condizioni climatiche

Supponiamo che il soggetto abbia installato un impianto fotovoltaico da 3kWp con un accumulo da 5kWh.
Supponiamo anche che paghi 22 centesimi/€ ogni kWh
Dal contatore posso vedere che in un anno il soggetto produce e consuma immediatamente 1200 dei kWh prodotti annualmente dall’impianto, immesso 500kWh e prodotto 2500kWh.

Ha autoconsumato dall’impianto 2500kWh – 500kWh = 2000kWh.

Il consumo totale è 2000kWh (autoconsumo) + 1200kWh (prelievo dalla rete) = 3200kWh.

I 2000kWh autoconsumati non li ha pagati, risparmiando circa € 440,00 (2000kWh x 0,22€/kWh).

Essendoci un sistema di accumulo, sarà possibile anche immagazzinare parte dell’energia prodotta ma non consumata immediatamente. Di conseguenza, aumenta la percentuale di autoconsumo.

Questo è un beneficio tangibile: è economicamente più vantaggioso utilizzare direttamente l’elettricità generata dal fotovoltaico per i propri consumi anziché versarla alla rete e ricevere remunerazione dal GSE.
Il rimborso del GSE (Gestore Servizi Energetici, in altre parole lo Stato) copre infatti solo una minima percentuale dei costi associati all’energia elettrica poiché rappresenta l’eccedenza di energia.

Ancora dubbi? Chiamaci o scrivici! Calcoleremo per te quanto puoi risparmiare installando un impianto fotovoltaico sul tuo tetto.

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Impianto fotovoltaico e vincolo paesaggistico

Cresce l’interesse verso le fonti di energia rinnovabile (è in crescita record, il rapporto Renewable Capacity Statistics 2024 pubblicato a marzo dall’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA), mostra che il 2023 segnerà un nuovo record nella diffusione delle rinnovabili nel settore energetico, raggiungendo una capacità totale di 3870 GW a livello globale), un’energia pulita che non arreca danni all’ambiente né rilascia CO2 in atmosfera, oltre ad essere inesauribile e quindi sempre disponibile in natura. Senza dimenticare il notevole risparmio in termini economici.

Non sorprende dunque se, in particolare guardando al fotovoltaico, c’è una sorta di corsa ad installare il proprio impianto sull’abitazione o capannone.

Il DPR n.380 del 2001 disciplina gli interventi di edilizia libera facendovi rientrare anche la realizzazione degli impianti fotovoltaici.

Tuttavia, nei contesti con vincoli storici e paesaggistici sono necessari particolari permessi.

Cosa si intende per vincolo paesaggistico?

Il vincolo paesaggistico è uno strumento di tutela imposta su terreni o proprietà con valori storici, ambientali o culturali significativi.
L’obiettivo è preservare tali territori regolando la realizzazione di infrastrutture ed opere edilizie/urbanistiche che possano deturpare l’ambiente diminuendo il suo valore estetico.
Questo concetto è stato istituito con la Legge n. 431 del 4 agosto 1985, (Legge Galasso), la quale ha introdotto una serie di misure di salvaguardia per i beni paesaggistici e ambientali che comprendono “proprietà e aree caratterizzate da particolare valore artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico che conferiscono loro un rilevante interesse pubblico.”
Dunque, per apportare modifiche ad un immobile soggetto a protezione paesaggistica, è necessaria un’autorizzazione specifica, regolamentata dal Codice dei Beni Culturali.
Questa autorizzazione agisce come un nullaosta, ovvero un permesso indispensabile per procedere con i lavori di installazione.

Verificare se ci sono vincoli paesaggistici è necessario

Vista la delicatezza della questione, prima di procedere all’installazione degli impianti fotovoltaici in edifici soggetti a vincoli o ubicati nei centri storici è buona norma consultare ed affidarsi ad un professionista che vi seguirà passo passo nella vostra svolta all’energia rinnovabile.

Leris è a tua disposizione e realizza il tuo impianto fotovoltaico “chiavi in mano”.

Senza pensieri, ci occupiamo di tutto noi:
studio di fattibilità,
progettazione,
gestione pratiche burocratiche,
installazione,
messa in esercizio dell’impianto.

La realizzazione di impianti fotovoltaici in zone soggette a vincoli rappresenta una sfida complessa, ma non impossibile: i permessi sono necessari in caso di installazione del fotovoltaico con vincolo paesaggistico e sono da richiedere al Comune o alla Regione, il quale gira la domanda alla Soprintendenza che esprime entro 45 giorni un parere obbligatorio e vincolante. Successivamente l’eventuale permesso viene rilasciato da parte dell’amministrazione.

Il processo non ha una durata precisa, tuttavia può superare facilmente i 100 giorni di durata.

Chi trasgredisce alle regole sul vincolo paesaggistico potrebbe incorrere in un illecito paesaggistico, quindi essere condannato al pagamento di sanzioni salate, oltre a dover rimuovere i pannelli a sue spese.

Tra le novità entrate in vigore sul fotovoltaico ci sono alcuni interventi esclusi dall’autorizzazione paesaggistica, sia in caso di immobili vincolati che di edifici situati in centro storico:
• ossia un impianto inserito perfettamente nella struttura edilizia esistente: gli elementi fotovoltaici fungono pertanto da copertura del tetto e, in quanto parte integrante del manto, proteggono il tetto dagli agenti atmosferici, proprio come le tegole tradizionali.

invisibilità dell’impianto dai punti panoramici e dalle zone pubbliche esterne;

• copertura realizzata con materiali che rispettano la tradizione locale (ad esempio i tetti con le tegole).

Detto ciò, ribadiamo quanto sia importante affidarsi ad un professionista serio ed affidabile, anche e soprattutto per evitare inutili perdite di tempo e stress.

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Installare il proprio impianto fotovoltaico in condominio: si può?

Energia pulita rispettosa dell’ambiente, che consente inoltre un notevole risparmio economico: stiamo parlando della produzione di energia elettrica sfruttando la luce solare, mediante l’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto della propria azienda, abitazione privata, ma anche in un condominio per uso centralizzato e/o privato.

È proprio l’ultima la questione che verrà trattata e approfondita in quest’articolo: è possibile installare un impianto fotovoltaico in un condominio per uso privato? Se sì, come funziona in termini pratici?

Iniziamo col dire che è assolutamente possibile installare un impianto fotovoltaico in un condominio per uso privato. Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un crescente interesse da parte dei condomini in questa direzione, grazie ai vantaggi economici e ambientali che questi impianti possono offrire.
In termini pratici, ci sono diverse modalità con cui un impianto fotovoltaico può essere installato in un condominio:

Impianto centralizzato: Questa è una soluzione in cui l’intero condominio decide di installare un unico impianto fotovoltaico sul tetto o in altre aree comuni. L’energia prodotta viene poi distribuita tra le varie unità abitative in base a criteri prestabiliti, come la quota millesimale o il consumo effettivo.

Impianto individuale o privato: In questa configurazione, ogni condomino può decidere autonomamente di installare un proprio impianto fotovoltaico, sfruttando le proprie porzioni di tetto o balcone. Ogni impianto funziona in modo indipendente e l’energia prodotta viene utilizzata esclusivamente dall’unità abitativa a cui appartiene.

Impianto ibrido: Una combinazione delle due soluzioni precedenti. Una parte dell’energia prodotta da un impianto centralizzato può essere distribuita tra le unità abitative, mentre alcune unità possono avere anche impianti individuali.

L’installazione di pannelli fotovoltaici su superfici comuni di un condominio, come il tetto, destinati al servizio di singole unità abitative, può avvenire senza la necessità di una preventiva autorizzazione dell’assemblea condominiale, a meno che non siano necessarie modifiche alle parti comuni.
Questo è stato chiarito dalla Cassazione con l’ordinanza n. 1337/23 depositata il 17 gennaio 2023.
Tuttavia, se l’intervento comporta modifiche alle parti comuni, l’interessato deve comunicarlo all’amministratore. L’assemblea può fornire indicazioni o cautele, ma non può negare l’installazione se non sono necessarie modifiche alle parti comuni.
Dopo aver preso in considerazione le disposizioni legali, il passo successivo è la progettazione dell’impianto. Questa fase deve tener conto delle esigenze energetiche del condominio, dell’orientamento e inclinazione del tetto, e di altri fattori tecnici.
Una volta completata la progettazione, si può procedere con l’installazione e la messa in opera dell’impianto.

I principali vantaggi

Installare un impianto fotovoltaico in un condominio presenta diversi vantaggi rispetto all’installazione in una singola abitazione:

Economie di scala: L’installazione di un impianto di dimensioni maggiori, come quello per un intero condominio, può portare a costi unitari inferiori per kWp (kilowatt di picco) installato. Questo significa che, suddividendo i costi tra i vari condomini, l’investimento per singola unità abitativa potrebbe risultare inferiore rispetto a quello di un’abitazione singola.

Ottimizzazione dello spazio: Un condominio, grazie alla sua estensione, può offrire una superficie di copertura più ampia e uniforme, permettendo una migliore disposizione dei pannelli e, in molti casi, una maggiore esposizione solare.

Gestione centralizzata dell’energia: Con un impianto centralizzato, è possibile avere una gestione unificata dell’energia prodotta, facilitando la distribuzione, il monitoraggio e la manutenzione.

Valorizzazione dell’immobile: Un condominio dotato di un impianto fotovoltaico moderno e efficiente può vedere aumentare il suo valore immobiliare, rendendo le singole unità abitative più attraenti sul mercato.

Impatto ambientale: Oltre ai vantaggi economici, un impianto fotovoltaico condominiale contribuisce in modo significativo alla riduzione delle emissioni di CO2. Un condominio che decide di investire nel fotovoltaico manda un forte segnale di impegno verso la sostenibilità e la tutela dell’ambiente.

Autonomia energetica: In caso di blackout o problemi alla rete elettrica, un condominio dotato di un impianto fotovoltaico (specialmente se abbinato a sistemi di accumulo) può garantire una maggiore autonomia energetica, riducendo la dipendenza dalla rete elettrica tradizionale.

Costi di un impianto fotovoltaico in un condominio

Parlare di costi è sempre un argomento delicato, poiché variano in base a numerosi fattori. Tuttavia, si può fornire una panoramica generale per dare un’idea.

Dimensione dell’impianto: Il costo principale di un impianto fotovoltaico è legato alla sua capacità, espressa in kWp. Un condominio, avendo una superficie di copertura maggiore e un consumo energetico complessivo superiore, potrebbe richiedere un impianto di dimensioni maggiori rispetto a una singola abitazione.

Economie di scala: Come accennato in precedenza, l’installazione di un impianto di dimensioni maggiori può portare a costi unitari inferiori. Questo significa che, anche se l’investimento iniziale per un impianto condominiale potrebbe essere superiore in termini assoluti, il costo per kWp potrebbe risultare inferiore rispetto a quello di una singola abitazione.

Componenti e tecnologia: La scelta dei pannelli solari, degli inverter e di eventuali sistemi di accumulo influisce sul costo complessivo. Esistono pannelli di diverse qualità e fasce di prezzo, e la scelta dipenderà dalle esigenze specifiche del condominio e dal budget disponibile.

Installazione e lavori correlati: In un condominio, potrebbero essere necessari lavori aggiuntivi, come il potenziamento dell’impianto elettrico o l’installazione di sistemi di monitoraggio centralizzati. Questi lavori possono influire sul costo finale.

Manutenzione: Anche se la manutenzione degli impianti fotovoltaici è generalmente bassa, un impianto condominiale potrebbe richiedere una manutenzione più strutturata, con contratti di assistenza specifici.


L’approccio di Leris si basa sempre su comunicazione, trasparenza e collaborazione, credendo che con le giuste informazioni e dimostrando professionalità, possiamo chiarire qualsiasi dubbio ai condomini o amministratori dubbiosi e che pongono ostacoli all’installazione di un impianto fotovoltaico in condominio.

Siamo convinti che il fotovoltaico rappresenti una delle soluzioni più efficaci per ridurre l’impatto ambientale e garantire un futuro energetico sostenibile, e, grazie anche alla partnership con Viessman, siamo in grado di installare impianti di ogni dimensione, oltre ad offrire un rapido servizio post vendita e manutenzione dell’impianto.

Siamo orgogliosi di quello che facciamo e siamo sempre pronti a mettere la nostra esperienza al servizio di chi desidera investire in un futuro più verde e sostenibile.

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Solar panels on the roof. (Solar cell)

Manutenzione dell’impianto fotovoltaico

La manutenzione dell’impianto fotovoltaico è fondamentale per evitare che i pannelli possano perdere la loro efficienza, ma che al contrario continuino ad avere prestazioni ottimali.

La buona notizia è che si tratta di una pratica poco impegnativa e dai costi ridotti!

Manutenzione ordinaria

La manutenzione ordinaria dell’impianto fotovoltaico comprende, tra le altre cose, il controllo del corretto fissaggio dei sistemi di ancoraggio e della struttura di supporto dei pannelli, la pulizia periodica dei pannelli, perché il rendimento dei moduli fotovoltaici può essere ridotto dalla sporcizia che si accumula con il tempo sulla superficie.

I pannelli fotovoltaici, infatti, subiscono gli effetti degli agenti atmosferici e della presenza di inquinamento che può comprometterne le prestazioni.

Questa si attua utilizzando prodotti specifici, adoperando detergenti appositi e spazzole non abrasive per non rigare il rivestimento dei moduli.

Bisogna inoltre verificare periodicamente che il vetro dei moduli fotovoltaici sia perfettamente integro, soprattutto in seguito a una tempesta con la caduta di foglie e rami dagli alberi vicini: anche una piccola crepa potrebbe ridurre l’efficienza dei pannelli.

Manutenzione straordinaria

Oltre alla manutenzione ordinaria dell’impianto (es. pulizia dei pannelli) che serve a mantenere l’impianto pulito e quindi a garantire il massimo rendimento, a volte può servire anche una manutenzione straordinaria da parte di un tecnico specializzato.

Si tratta di interventi non pianificati, come la riparazione di eventuali componenti usurati o la sostituzione, oppure la riparazione dei danni sui pannelli stessi.

Almeno una volta l’anno un tecnico qualificato dovrebbe verificare i collegamenti elettrici dell’impianto fotovoltaico, un’operazione di manutenzione essenziale per la sicurezza, onde evitare un cortocircuito.

Chi può fare la manutenzione

È fortemente sconsigliata la pulizia fai da te dell’impianto fotovoltaico. Oltre ad essere un’attività pericolosa che mette a rischio la propria incolumità (è necessario salire sul tetto, in quota), spesso non si ha la competenza necessaria e si rischia di causare danni all’impianto.

Bisogna rivolgersi sempre a ditte specializzate per il lavaggio dei pannelli e il controllo dei componenti dell’impianti, che operi con le dovute precauzioni di sicurezza (lavori molto spesso da eseguirsi in quota, solitamente sul tetto delle abitazioni/aziende).

Leris è a vostra disposizione: se desirate saperne di più, contattateci senza impegno e saremo lieti di fornirvi maggiori informazioni e di effettuare un sopralluogo presso la vostra abitazione (gratuito).

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Le Comunità Energetiche

Hai mai sentito parlare delle Comunità Energetiche?
Ecco, finalmente, risposte semplici ed esaustive alle 4 “Frequently Asked Questions”, per renderti tutto più facile!

1 Cosa sono?

Un insieme di cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali e autorità locali, incluse le amministrazioni comunali, le cooperative, gli enti di ricerca, gli enti religiosi etc., che condividono l’energia elettrica RINNOVABILE prodotta da impianti nella disponibilità di uno o più soggetti associatisi alla comunità.
In una CER l’energia elettrica rinnovabile può esser condivisa tra i diversi soggetti produttori e consumatori, localizzati all’interno di uno medesimo perimetro geografico, grazie all’impiego della rete nazionale di distribuzione di energia elettrica, che rende possibile la condivisione virtuale di tale energia.

2 Come si costituisce una CER?

Per prima cosa è necessario individuare le aree dove realizzare gli impianti alimentati da fonti rinnovabili e gli utenti con cui associarsi e condividere l’energia elettrica.
È poi necessario costituire legalmente la CER, sotto forma di associazione, ente del terzo settore, cooperativa, cooperativa benefit, consorzio, organizzazione senza scopo di lucro etc,
Ogni CER è, pertanto, caratterizzata da un atto costitutivo e uno statuto.
L’adesione alla CER di un consumatore di energia o di un produttore di energia rinnovabile può avvenire nella fase di costituzione legale della CER, oppure successivamente.

3 Chi può far parte di una CER?

a) produttore di energia rinnovabile, soggetto che realizza un impianto fotovoltaico;

b) auto consumatore di energia rinnovabile, soggetto che possiede un impianto di produzione da fonte rinnovabile e che produce energia per soddisfare i propri consumi e condividere con il resto della comunità l’energia in eccesso;

c) consumatore di energia elettrica, soggetto che non possiede alcun impianto di produzione di energia, ma che ha una propria utenza elettrica, i cui consumi possono essere in parte coperti dall’energia elettrica rinnovabile prodotta dagli altri membri della comunità.

4 Quali sono i benefici?

Risparmio in bolletta nel caso di auto-consumo istantaneo;
Riduzione dell’impatto ambientale;
Agevolazioni fiscali: per i privati la realizzazione di un impianto fotovoltaico sul tetto di un edificio rientra nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia, o di riqualificazione energetica (Ecobonus). Per le imprese invece è previsto il credito di imposta per investimenti in beni strumentali secondo quanto disposto dalla Legge di Bilancio 2022 (art. 1, comma 44, legge 234/2021).
Incentivazione: la Comunità energetica usufruisce di contributi economici di tre tipologie:

1.         valorizzazione dell’energia elettrica condivisa a mezzo della restituzione delle componenti tariffarie (distribuzione, trasmissione e perdite di rete evitate);

2.         incentivazione dell’energia condivisa;

3.         ritiro dell’energia elettrica immessa in rete da parte del G.S.E. Spa.

Fonte: https://www.mase.gov.it/sites/default/files/Le%20Comunita%CC%80%20Energetiche%20Rinnovabili%20-%20FAQ.pdf

in sintesi…

I vantaggi di costruire o aderire a una comunità energetica

•           Risparmio sui costi dell’energia, anche grazie alla riduzione dei prelievi dalla rete;

•           Incentivo economico per l’energia condivisa;

•           Riduzione dell’impatto ambientale;

•           Valorizzazione dell’immobile.

Incentivi

40% DI INCENTIVO SULL’INVESTIMENTO PER COMUNI SOTTO 5.000 ABITANTI!

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Notebook with pencils, glasses on the graph background, with text FAKE NEWS

Fake news sul fotovoltaico: sfatiamole definitivamente!

Sfatiamo alcune informazioni che girano sul fotovoltaico, ma che nessuno ti ha mai detto essere fake news!

I pannelli solari funzionano solo quando c’è il sole.

Sbagliato! Il fotovoltaico funziona anche quando è nuvoloso.

È vero che i pannelli solari producono la massima quantità di energia quando sono esposti a luce solare intensa e diretta, ma NON smettono di funzionare completamente quando la luce è scarsa.

Un’innovazione chiave nella tecnologia dei pannelli solari è rappresentata dai pannelli fotovoltaici a film sottile. Questi pannelli sono in grado di catturare anche la luce diffusa, che è presente anche durante il giorno nuvoloso o in condizioni di scarsa luce.

Inoltre, una delle modalità per sfruttare al massimo l’energia solare in condizioni di scarsa luce o di notte è l’archiviazione dell’energia. Questo può avvenire grazie alle batterie: i pannelli solari producono energia durante il giorno e spesso c’è un surplus di energia che può essere immagazzinato per l’uso in momenti in cui la luce è insufficiente oppure immessa nella rete per ottenere un vantaggio economico grazie allo scambio con il GSE (Gestore Servizi Elettrici).

Il fotovoltaico compromette il paesaggio.

Sbagliato! Non è possibile a priori installare moduli fotovoltaici a terra in zone con vincoli paesaggistici.

Gli impianti a terra sono inoltre del tutto rimovibili e l’agro-fotovoltaico rappresenta una modalità sostenibile per far convivere l’agricoltura e il mondo dell’energia pulita e rinnovabile, il tutto nel rispetto della biodiversità.

Anche per le aree residenziali il discorso non è così diverso. Ogni installazione fotovoltaica, infatti, avviene nel rispetto del paesaggio urbano e della sostenibilità: oggi, in alcune regioni, è possibile installare un proprio impianto fotovoltaico anche nei centri storici.

Un condomino non può installare il proprio impianto fotovoltaico sul suo condominio.

Sbagliato! Grazie alla ‘’Riforma del Condominio’’ (Legge n.220 dell’11 dicembre 2012), basta comunicare la propria intenzione all’amministratore.

Facendo leva sul diritto di ogni condomino di poter installare pannelli solari fotovoltaici sulla propria superficie, non bisogna necessariamente richiedere l’approvazione dell’assemblea condominiale

Se sei un amministratore e vuoi sapere di più sul fotovoltaico in condominio, siamo a tua disposizione! Contattaci ora: ti garantiamo assistenza e accompagnamento nel percorso di sostenibilità con un’offerta completa.

Il fotovoltaico è caro e occorre tanto tempo per ammortizzare la spesa.

Sbagliato! Quando si parla di installazione di un impianto fotovoltaico si parla di investimento, non di costo. La media è che l’investimento rientra in soli tre/quattro anni, anche grazie agli incentivi e bonus statali pianificati per il 2024.

Con gli impianti fotovoltaici, sfrutti l’energia del sole e produci gratuitamente energia elettrica!

Un impianto fotovoltaico efficiente consente di avere sempre a disposizione l’elettricità necessaria per le proprie utenze rendendo l’edificio sempre più autosufficiente, riducendo le emissioni inquinanti e aumentando il valore commerciale dell’immobile.

I pannelli solari inquinano.

Sbagliato! Non possono inquinare perché non hanno emissioni e sono per lo più metallo e vetro.

Inoltre, i pannelli fotovoltaici sono quasi interamente riciclabili (fino all’90%): il silicio è atossico, quindi innocuo per la salute, ed è perfettamente riciclabile, così come il materiale plastico che viene utilizzato per assemblare e isolare dall’aria le componenti, e ancora come il vetro frontale e l’alluminio che costituisce il telaio. Inoltre, per la produzione dei pannelli fotovoltaici vengono impiegati metalli preziosi, come l’argento, presente in quantità pari 20 grammi a pannello.

Dunque, in nessun modo lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici può rappresentare un problema ambientale.

Installare pannelli fotovoltaici è complicato.

Sbagliato! Basta affidarsi ad installatori capaci e competenti.

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Fotovoltaico con accumulo: quando conviene

I sistemi fotovoltaici con accumulo rappresentano una grande opportunità nell’avanzamento delle tecnologie sostenibili per il settore residenziale e industriale. Capaci di combinare l’energia solare, immagazzinando l’elettricità prodotta per un uso futuro, garantiscono una serie di vantaggi significativi.

Innanzitutto, l’adozione di sistemi fotovoltaici con accumulo riduce la dipendenza dalle fonti energetiche non rinnovabili, contribuendo alla mitigazione dei cambiamenti climatici e alla riduzione delle emissioni di gas serra. La loro installazione offre inoltre agli utenti una maggiore autonomia energetica, in quanto riduce la dipendenza dalla rete elettrica tradizionale.

Dal punto di vista economico, i sistemi fotovoltaici con accumulo consentono di ridurre i costi energetici a lungo termine, poiché l’energia solare è gratuita e inesauribile. Inoltre, gli incentivi governativi e le agevolazioni fiscali ad oggi previste rendono questo investimento ancora più conveniente.

Ma come funziona un impianto fotovoltaico con accumulo, e quali sono tutti i suoi vantaggi?

Cosa sono gli impianti fotovoltaici con accumulo?

Gli impianti fotovoltaici senza accumulo generano energia solare durante il giorno, e la utilizzano direttamente per alimentare gli apparecchi elettrici collegati. Ma, quando non c’è luce a sufficienza, gli elettrodomestici devono attingere all’energia della rete elettrica. Gli impianti con accumulo, invece, immagazzinano l’elettricità in eccesso prodotta durante le ore di luce così da ridurre la dipendenza dalla rete.

Per capire esattamente il loro funzionamento, è necessario comprendere come funzionano le singole componenti.

I pannelli solari sono composti da numerose celle fotovoltaiche, generalmente fatte di silicio. Ogni cella è costituita da due strati di silicio, uno con carica positiva e uno una carica negativa. Quando la luce solare colpisce la superficie del pannello, i fotoni (particelle di luce) vengono assorbiti dalle celle fotovoltaiche, fornendo l’energia necessaria per liberare gli elettroni dagli atomi di silicio. Gli elettroni così liberati si muovono attraverso il materiale semiconduttore, creando una corrente elettrica continua, poi inviata a un inverter che la trasforma in corrente alternata.

Il sistema di accumulo è, di fatto, una batteria per lo stoccaggio dell’energia prodotta, che consente di immagazzinare l’energia solare per utilizzarla in un secondo momento. Durante il giorno, i pannelli fotovoltaici convertono la luce solare in energia elettrica sotto forma di corrente continua, poi inviata ad un inverter che la converte in corrente alternata (necessaria ad alimentare gli apparecchi elettrici domestici o industriali). L’energia in eccesso prodotta dai pannelli solari, che non viene immediatamente utilizzata, viene immagazzinata in un sistema di batterie, che la conservano sotto forma di corrente continua. Durante i periodi di bassa produzione solare (ad esempio di notte o in giornate nuvolose), l’energia immagazzinata nelle batterie può essere convertita nuovamente in corrente alternata tramite l’inverter e utilizzata per alimentare gli apparecchi elettrici. Se le batterie raggiungono la loro capacità massima di carica, l’energia solare in eccesso può essere immessa nella rete elettrica pubblica, se il sistema è connesso alla rete, o può essere gestita in altri modi a seconda della configurazione dell’impianto.

La funzione principale dell’inverter è convertire l’energia elettrica generata dai pannelli solari, che è in corrente continua (DC), in corrente alternata (AC), che è il tipo di elettricità utilizzata nella maggior parte delle abitazioni e delle industrie. L’energia elettrica generata dai pannelli fotovoltaici sotto forma di corrente viene inviata all’inverter che, grazie ai componenti elettronici di cui è dotato, la trasforma in corrente alternata (se il sistema fotovoltaico è connesso alla rete elettrica, l’inverter deve sincronizzare la frequenza e la tensione della corrente alternata generata con quelle della rete pubblica). Non solo: l’inverter fornisce anche protezione contro sovratensioni, cortocircuiti e altre anomalie elettriche, garantendo che il sistema fotovoltaico operi in modo sicuro ed efficiente.

Il sistema di gestione dell’impianto fotovoltaico, noto anche come Energy Management System (EMS), ottimizza l’uso dell’energia prodotta dai pannelli solari, monitorando continuamente la sua quantità e misurandone corrente e tensione per determinare la potenza generata. L’EMS traccia inoltre il consumo energetico dell’abitazione o dell’azienda, registrando quanta energia viene utilizzata in tempo reale, e confronta l’energia prodotta con quella consumata: se la produzione supera il consumo, l’energia in eccesso può essere immagazzinata in batterie (se presenti) o immessa nella rete elettrica pubblica.

Solar panel system for home. Renewable energy concept. Simplified diagram of an off-grid system. Photovoltaic panels, battery, charge controller and inverter. Vector illustration.

I vantaggi dell’impianto fotovoltaico con accumulo

Gli impianti fotovoltaici con accumulo offrono numerosi vantaggi, sia per le abitazioni residenziali che per le applicazioni industriali:

  • autonomia energetica: con un sistema di accumulo, gli utenti possono immagazzinare l’energia solare prodotta durante il giorno e utilizzarla quando i pannelli non producono energia, come di notte o durante le giornate nuvolose, il che riduce la dipendenza dalla rete elettrica e aumenta l’autosufficienza energetica;
  • risparmio sui costi energetici: utilizzando l’energia immagazzinata nelle batterie durante i periodi di alta domanda e di tariffe elevate, gli utenti possono ridurre significativamente i costi energetici. Inoltre, l’energia solare è gratuita dopo l’installazione iniziale dell’impianto, contribuendo a un risparmio a lungo termine;
  • ottimizzazione dell’energia rinnovabile: immagazzinando l’energia in eccesso prodotta dai pannelli solari, gli utenti possono massimizzare l’uso delle fonti rinnovabili e ridurre lo spreco di energia, contribuendo così a una migliore efficienza energetica complessiva;
  • riduzione dell’impatto ambientale: utilizzando energia solare e riducendo la dipendenza dalle fonti di energia fossile, gli impianti con accumulo contribuiscono a ridurre le emissioni di gas serra e l’impatto sull’ambiente;
  • stabilizzazione della rete elettrica: gli impianti con accumulo possono aiutare a stabilizzare la rete elettrica, riducendo i picchi di domanda e alleviando la pressione sulla rete durante i periodi di alta richiesta. Questo può portare a una rete elettrica più affidabile e meno sovraccaricata.

Quando è consigliato installare un impianto fotovoltaico con accumulo?

Gli impianti fotovoltaici con accumulo, per via delle loro caratteristiche, sono particolarmente consigliati nelle aree con frequenti interruzioni di corrente, nelle regioni con tariffe elettriche elevate in determinate ore, e per gli utenti che consumano molta energia durante la notte. Inoltre, sono una soluzione intelligente in caso vi sia un elevato bisogno di energia, l’impossibilità di cedere il surplus di elettricità alla rete, in caso di immobili isolati dalla rete elettrica o siti in zone remote, o per impianti fotovoltaici con una certa instabilità nella produzione.

Svantaggi e considerazioni

L’installazione di un sistema fotovoltaico con accumulo è generalmente più costosa rispetto a un sistema senza batterie: le batterie agli ioni di litio, comunemente utilizzate per l’accumulo, possono infatti essere particolarmente costose, aumentando l’investimento iniziale. Inoltre, hanno durata limitata, solitamente compresa tra i 5 e i 15 anni, a seconda del tipo e dell’uso. Ciò implica la necessità di sostituirle periodicamente, aggiungendo ulteriori costi nel lungo termine. Infine, i sistemi di accumulo richiedono una gestione accurata e una manutenzione periodica per funzionare in modo ottimale. A causa dei costi iniziali più elevati, il periodo necessario per recuperare l’investimento può essere dunque più lungo rispetto a un sistema senza accumulo.

È bene sapere anche che non tutta l’energia immagazzinata nelle batterie può essere recuperata completamente, per via delle perdite di efficienza durante il processo di carica e scarica che possono variare a seconda della qualità delle batterie e del sistema di gestione dell’energia. Senza contare che, le batterie e gli altri componenti del sistema di accumulo, richiedono spazio aggiuntivo per l’installazione.

Panoramica sui prezzi degli impianti fotovoltaici con accumulo

Gli impianti fotovoltaici con accumulo hanno costi più elevati rispetto a un impianto standard, per via dell’acquisto dell’installazione delle batterie per immagazzinare l’energia elettrica prodotta ma non consumata al momento.

Il prezzo, tuttavia, dipende dal tipo di batterie (le batterie al nichel/cadmio sono meno costose, ma la loro qualità ed efficienza è nettamente inferiore rispetto a quella delle batterie al litio), dalla capacità del sistema di accumulo, da quanti cicli di carica e scarica le batterie possono supportare, e dalla loro funzionalità. In genere, considerando un impianto fotovoltaico con accumulo, bisogna considerare un costo extra di circa 4 mila euro ipotizzando di installare un sistema di accumulo da 7,1 kWh.

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Front view of photovoltaic panel and battery instalation leaning on the beige white wall with no people renewable energy

Inverter per fotovoltaico: cos’è e a cosa serve

Un inverter per fotovoltaico è un dispositivo elettronico progettato per convertire la corrente continua (CC) prodotta dai pannelli solari fotovoltaici in corrente alternata (CA), utilizzata comunemente nelle nostre case. Tale conversione è necessaria: i pannelli solari generano corrente continua, ma la maggior parte delle applicazioni domestiche e industriali richiedono corrente alternata.

Gli inverter fotovoltaici svolgono quindi un ruolo cruciale nei sistemi di energia solare, poiché consentono l’interfacciamento tra i pannelli solari e la rete elettrica.

Vediamo insieme, nel dettaglio, il loro funzionamento.

Cos’è un inverter fotovoltaico

I pannelli solari non sono l’unico componente da considerare quando si decide di installare un impianto fotovoltaico. Gli inverter svolgono un ruolo altrettanto importante, poiché convertono l’elettricità generata dai pannelli solari in una forma che può essere utilizzata dagli elettrodomestici, dall’illuminazione e dagli altri dispositivi elettronici comunemente presenti in una casa.

La funzione principale degli inverter solari è infatti proprio quella di trasformare la corrente continua in corrente alternata, fungendo così da collegamento tra i pannelli solari e il quadro elettrico di un edificio.

Perché l’inverter è importante

L’inverter solare è un componente fondamentale di ogni sistema di energia solare, proprio per via della sua funzione: prendere la CC generata dai pannelli solari e convertirla in CA così da poter alimentare tutto ciò che necessita di elettricità. Senza un inverter, l’energia raccolta dai pannelli solari non va da nessuna parte.

L’inverter può essere considerato inoltre il cervello di un sistema di energia solare, poiché fornisce una protezione dai guasti a terra e statistiche sulle prestazioni generali: se si verifica un problema col sistema o anche solo con un pannello specifico, è probabile che l’inverter lo riveli.

Infine, gli inverter sono estremamente importanti per l’efficienza di un sistema solare. Quando l’energia si sposta dalle celle solari alla tua casa, parte di essa viene inevitabilmente persa. Un inverter efficiente minimizza le perdite: all’aumentare dell’efficienza, diminuisce il numero di celle necessarie per generare l’energia richiesta, e si riduce così il costo complessivo dell’intero sistema.

Come funziona un inverter fotovoltaico

L’inverter funziona prendendo la corrente continua (CC) in uscita dai pannelli solari, e trasformandola poi in corrente alternata 120 V/240 V (CA). Poiché gli elettrodomestici di casa funzionano con corrente alternata, e non con corrente continua, questa conversione è necessaria per rendere l’energia solare raccolta dai pannelli solari utilizzabile per l’uso quotidiano.

Ma come funziona, di preciso, un inverter? Il sole proietta sui pannelli solari la sua luce, che viene assorbita dagli strati semiconduttori all’interno delle celle solari o fotovoltaiche (i cui strati semiconduttori di silicio cristallino, positivi e negativi, sono collegati tra loro). Questo assorbimento di energia luminosa stimola il movimento degli elettroni, e porta alla generazione della corrente elettrica nota come CC.

L’inverter cattura la corrente continua, la elabora attraverso un trasformatore, e la fornisce all’impianto elettrico come corrente alternata (oppure la immagazzina in una batteria per accumulo, in modo che possa essere utilizzata successivamente).

L’inverter solare, dunque, svolge le seguenti funzioni:

  • converte la corrente continua in corrente alternata;
  • massimizza la potenza erogata, in quanto monitora la tensione del pannello solare per identificare la potenza massima dei moduli;
  • fornisce rapporti sulla produzione di energia, grazie alla tecnologia di cui è dotato (gli inverter di ultima generazione comunicano con le app tramite Wi-Fi, rete Ethernet o Bluetooth);
  • garantisce un funzionamento sicuro del sistema solare, in quanto si spegne in caso di arco voltaico.

Dove si collega l’inverter in un impianto fotovoltaico

L’inverter si collega ai pannelli solari tramite un cavo di collegamento, e alla rete elettrica tramite un dispositivo di protezione (ad esempio, un interruttore differenziale). Il collegamento alla rete elettrica può avvenire in due modi: si parla di connessione in parallelo quando l’inverter fa da collegamento tra i pannelli solari e la rete, e di connessione in serie quando i pannelli vengono collegati a una batteria a sua volta collegata all’inverter e dunque alla rete.

A seconda del modello scelto, l’inverter può essere posizionato:

  • all’esterno, direttamente dietro i pannelli fotovoltaici oppure nelle immediate vicinanze (non deve essere esposto alla luce solare diretta);
  • nel locale caldaia, purché la potenza termica complessiva non superi i 35 kW;
  • in garage, specialmente nelle abitazioni a uno o due piani, in modo che non disti troppo dai pannelli fotovoltaici;
  • nel sottotetto, una soluzione che consente di ridurre il rischio di dispersioni termiche e di contenere i costi di collegamento;
  • in un locale tecnico, ben ventilato e dalla temperatura sempre mite.

Tipologie di inverter

Le tipologie di inverter sono diverse, ciascuna coi suoi pro e i suoi contro.

Inverter di stringa

Gli inverter di stringa gestiscono un gruppo di pannelli solari collegati in serie, chiamato per l’appunto “stringa”. Sono comuni nelle installazioni di piccole e medie dimensioni e sono più economici rispetto ad altre opzioni. Tuttavia, se un pannello in una stringa subisce ombreggiamenti o guasti, può influenzare la produzione di energia di tutta la stringa.

Gli inverter di stringa sono dunque eccellenti per sistemi di energia solare in cui tutti i pannelli sono rivolti nella stessa direzione, su una superficie priva di ostacoli. Sono poco costosi, semplici da installare, si rompono difficilmente e la loro manutenzione è facile. Di contro, non riescono a distinguere quale pannello sta inviando energia. E, poiché tutti i pannelli inviano energia in blocco all’inverter, se un pannello interrompe o rallenta la produzione, l’intero sistema si limita alla massima generazione di energia del pannello più debole. In altre parole, l’intero sistema è meno produttivo se un pannello riceve meno sole degli altri a causa dell’ombra, del manto nevoso o per altri motivi.

Inverter centralizzati

Gli inverter centralizzati sono utilizzati in grandi impianti fotovoltaici, come centrali solari su vasta scala. Gestiscono più stringhe di pannelli solari e offrono maggiore efficienza e controllo rispetto agli inverter di stringa.

Microinverter

I microinverter sono montati direttamente sotto o vicino ai singoli pannelli solari. Ogni pannello ha il suo inverter, il che permette una maggiore flessibilità e ottimizzazione delle prestazioni, specialmente in presenza di ombreggiamenti parziali. Possono essere più costosi da installare, ma offrono un rendimento migliore in determinate condizioni.

I microinverter sono ottimi per sistemi di energia solare in cui non tutti i pannelli sono rivolti nella stessa direzione, per sistemi parzialmente ombreggiati, e per chi ha in programma di ampliare il sistema fotovoltaico un domani. Trasformando immediatamente la potenza CC in CA sul pannello solare, se un pannello o un inverter rallenta la produzione o si guasta, gli altri pannelli e microinverter non ne risentono (ciascuno può continuare a fornire la massima potenza al sistema). Inoltre, inverter di questo tipo non generano molto calore, non necessitano di un raffreddamento meccanico per mantenere un’efficienza energetica ottimale, e durano a lungo. Di contro, sono più costosi degli inverter: ne servono infatti molti, uno per pannello, e la loro manutenzione non è semplicissima.

Inverter ibridi

Gli inverter ibridi possono gestire sia l’energia solare che quella proveniente da altre fonti, come batterie di accumulo o una rete elettrica tradizionale. Sono utilizzati negli impianti che combinano l’energia solare con sistemi di stoccaggio energetico o generatori di backup.

Criteri di selezione di un inverter

Per scegliere il giusto inverter, considera che – tale dispositivo – dovrebbe essere in grado di gestire la potenza massima che il sistema di energia solare può produrre. Se il tuo impianto solare è da 3 kW, avrai bisogno di pannelli da 3 kW e di un inverter solare da 3 kW di dimensioni simili.

Ricorda che, un dimensionamento errato dell’inverter, può portare a inefficienze nel sistema e a bollette elettriche elevate. Per essere sicuro di scegliere la giusta dimensione dell’inverter, segui questa semplice regola: scegli un inverter con una capacità maggiore della capacità totale del pannello solare. Gli inverter tendono infatti a perdere efficienza durante il processo di conversione da CC a CA.

Pensa anche al futuro: se prevedi di espandere il tuo impianto fotovoltaico, considera un inverter più grande di quello richiesto dal tuo impianto attuale, oppure opta per i microinverter. E considera l’efficienza dell’inverter solare. Se il tuo impianto deve essere collegato alla rete, scegli un inverter con un’efficienza minima del 93% – 95%: si tratta di soglie fondamentali per l’utilizzo ottimale della potenza generata dal sistema fotovoltaico.

Manutenzione e durata di un inverter

Sebbene la durata di vita di un inverter solare sia generalmente compresa tra 10 e 15 anni, fattori come una corretta manutenzione e cura, una buona ventilazione e condizioni operative ottimali possono contribuire ad allungarne la durata.

In conclusione, affinché i pannelli fotovoltaici possano essere utilizzati per alimentare la rete elettrica di un edificio, l’inverter è fondamentale. Senza di esso, l’impianto non funziona. Tuttavia, è necessario scegliere il modello giusto. Ecco perché, consultare un professionista, è importante.

Leris è al tuo servizio e ti affianca a 360°, dalla progettazione iniziale dell’impianto, alle pratiche burocratiche, con installazione messa in rete e manutenzione.

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